Il muschio, utilizzato già dall’antichità per intrugli medicinali delicati, grazie alle sue proprietà antisettiche ed emollienti, è diventato, a partire dal VI secolo, uno degli ingredienti più desiderati della profumeria. Inizialmente col termine muschio si intendeva la sostanza ottenuta dalle ghiandole aromatiche di una specie di cervi muschiati (dalle zanne molto particolari), che si pensa abbia proprietà afrodisiache. Questa è la variante più costosa di muschio animale in commercio e nel contempo anche la più rara, dato che questa specie di cervi è sull’orlo dell’estinzione. Tant’ è vero che un chilo di muschio di cervo costa più di un chilo d’oro, ma purtroppo per ottenerne un chilo è necessaria l’uccisione di oltre 160 cervi. Fortunatamente dal 1979 è stata bandita la loro caccia in moltissimi Stati e di conseguenza vietato l’uso del muschio animale nella profumeria, la quale, però, non ne ha risentito particolarmente. Esistono infatti alcune piante che possiedono le stesse proprietà del muschio animale e vengono utilizzate al posto suo, come l’Ambretta e l’Angelica.